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Pillola RU-486:
il pesticida umano approda anche in Italia

di Gianvito Armenise

Segnalato da Azione e Tradizione
Fonte:http://www.azioneetradizione.it/dettaglio_comunicati.asp?id=652

COMUNICATO n° 08 del 31/07/2009

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

L'Agenzia Italiana del Farmaco ha deciso che anche in Italia sarà possibile somministrare la famigerata pillola abortiva RU-486.
       Un "pesticida umano" che contribuirà ad "educare" alla deresponsabilizzazione della gioventù e che continuerà a portare acqua alla cultura della morte.

   
La segreteria politica del Movimento Politico Cattolico "Azione e Tradizione" condanna senza mezzi termini la decisione "democratica" dell'AIFA di introdurre nelle strutture ospedaliere italiane la pillola abortiva RU-486. Si tratta di una scelta pericolosa e dalle gravissime conseguenze sul piano etico, morale e della salute. Si continuano ad inoculare veleni legislativi nello spirito dei popoli; si preferisce foraggiare la "cultura" della morte e bandire dagli ordinamienti giuridici la difesa della Vita, del Vero e del Giusto; si alimentano falsi e distorti concetti di libertà che finiscono, invece, per relegare gli uomini nella più feroce e barbara schiavitù.  

 

 

 

 

L'atto compiuto dall'AIFA contribuirà a rendere meno responsabili le giovani generazioni educandole - sempre più - a relazioni instabili e "mordi e fuggi". La RU-486 isolerà in modo ancor più evidente la donna dal contesto sociale in cui vive illudendola di godere di una libertà senza limiti in ossequio ai velenosi slogan femministi e sessantottini. Finalmente avranno ottenuto quell'aborto "libero, gratuito ed immediato" che auspicavano nelle piazze gridandolo ai quattro venti perché l' "utero sarà loro" e soltanto loro.  

 

 

Azione e Tradizione, tuttavia, non può non sottolineare le ipocrite dichiarazioni di coloro i quali hanno contestato l'introduzione della RU-486 semplicemente perché non in armonia con le linee guida e lo spirito della legge 194/78 sull'aborto. In queste dichiarazioni si può cogliere tutta la bassezza morale ed il doppiogiochismo di chi, a parole, si autodefinisce difensore della Vita ma nei fatti contraddice sistematicamente se stesso. L'aborto farmacologico introdotto anche in Italia con la somministrazione della RU-486 non é meno grave dell'aborto procurato con metodo chirurgico. In entrambi i casi ci troviamo innanzi ad un omicidio perpetrato nei confronti di un bimbo all'albore della sua esistenza, essere innocente ed indifeso. Egualmente ipocrite e prive di fondamento appaiono le preoccupazioni di chi ricorda che nel mondo sono morte circa trenta donne a segito degli effetti collaterali legati all'assunzione della RU-486: sarebbe come preoccuparsi della probabilità che un assassino possa morire per cause fortuite mentre sta per compiere un omicidio.

Per la Segreteria Politica
Gianvito Armenise

   
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